Ieri sera mi hanno invitato per un aperitivo in un sushi bar… e, curioso, ho accettato!
Ovviamente non ho “assaggiato” alcun piatto a base di pesce, se non alcuni sushi vegan, piuttosto che del tofu accompagnato da un wasabi da chiamare i pompieri al solo guardarlo.

Poi tornato a casa, ho cercato un po’ di informazioni riguardo il sushi e le sue origini, e mi si è aperto un mondo.

Cibarsi di pesce crudo, mi sono chiesto, che senso ha? Tradizioni certo, o magari metodologie di conservazione antichissime, utilizzate per lunghi tragitti marittimi.

Un animalista non lo mangia crudo e tanto meno cotto per altri nobili pensieri, okay, e non voglio sindacalizzare con chi lo fa, ognuno ha il proprio percorso di vita, mi può dispiacere, ma questo è.

Tralasciando quindi l’aspetto etico, pensare di buttar giù un qualcosa che in verità poi non mi fa così bene… beh io non riesco a pensarlo, perché ?

Continuando a leggere, scopro poi che la FDA (Food and Drug Administrator), consiglia spassionatamente a donne in gravidanza, bambini e persone con problemi di salute di non alimentarsi, se non cautamente con pesce crudo, quindi sushi.

Allora la domanda sporge spontanea: quindi tutti gli altri lo possono fare e poi a lungo andare cosa succederà? Ma nulla mi si risponde in tono… “per una volta” … . Certo! Una volta c’è il sushi, un’altra la pasta con sughi super conditi, poi due fette di salame… ed intanto il nostro corpo incassa. Non è che poi a lungo andare… tutto questo si ritorcerà contro? mah…

Io intanto vi propongo un sushi vegan … condividendo il detto: “prevenire è meglio che curare” … non dimentichiamolo!