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Frittata di pasta
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La frittata di pasta! Un piatto tipicamente Campano, chi ha avuto l’occasione di far festa con un Napoletano sa di cosa parlo… io praticamente l’adoro!!!

In verità mi piace anche perchè mi ricorda la gioventù. Mio padre spesso amava portare la famiglia a fare il pic-nic, e quindi quando capitava, ci si svegliava con mio fratello al profumo della frittata di pasta e via… oggi si gioca in campagna pensavamo… figo!!! Lo ricordo come fosse ieri. Sono quei sapori che ti entrano dentro e non ti abbandonano più, li vivo così i miei ricordi! Sarà anche per questo che amo cucinare, come se rincontrassi i profumi di un tempo che, mi portano lontano con la testa e sogno… Sono cresciuto così, con l’arte della cucina grazie a mia madre. Come invece non sono mai stato accompagnato nell’amare il pallone, ed i miei cari amici lo sanno bene… Non è uno sport che amo, anzi…, però ognuno segue giustamente il proprio amore… io cucino! Quindi quando mi trovavo in campagna, piuttosto che giocare a pallone, amavo perdermi in avventure come cercare fiori strani, passare il tempo a giocare a dama, piuttosto che sentire il fiume scendere imperterrito all’aria aperta. Quando poi arrivava l’ora del pranzo, mia madre ci offriva questa frittata che era uno spettacolo! Era molto semplice, ma ricchissima! Spaghetti al sugo e uova… questo si. Ci volevano le uova per legare gli spaghetti… mia mamma, per tradizione, la preparava così, ma anche perchè non conosceva al tempo altri metodi. Oggi invece ci si può veramente sbizzarrire in cucina, incredibile ma vero! A tal proposito quindi, vi propongo una farifrittata di pasta, così in semplicità! Grande alternativa vegan con l’aggiunta al piatto di proteine vegetali, mica male no ? Oggi niente picnic ahimè, però visto che sono stato invitato da nuovi amici a suonare un po’ nel pomeriggio, ho pensato di portare una farifrittata per fare un break! In Sud America la farinata non sanno cosa sia, strano ma vero! Da quando l’ho proposta una sera, mentre chiacchieravamo davanti a dell’ottimo Carmenére, ora mi tocca sempre averne un po’ pronta, perchè me la richiedono spesso e la cosa non mi disturba… anzi! Quasi quasi apro un negozio solo di farinate, sta a vedere che faccio più soldi che lavorare con l’informatica. Comunque eccola qui la mia alternativa alla farinata di pasta. Io ci provo e vediamo cosa mi diranno oggi! Non userò uova vero, gli amici napoletani mi perdonino… però mi godrò lo stesso la mia frittata di pasta… vegan in questo caso.

Ingredienti (per 4 persone)

400 g di spaghetti integrali
200 g farina di ceci
sale integrale
olio evo

per il sugo
salsa di pomodoro
1 cipolla
1 gambo di sedano
carota
vino rosso
shoyu

Preparazione

Per prima cosa metto a bagno la farina di ceci, che ha bisogno di assorbire l’acqua e reintegrarsi con essa.

Quindi metto la farina in una terrina capiente e ci verso piano piano dell’acqua in modo da formare una pastella, non troppo liquida. Ci aggiungo un paio di cucchiai di olio, un pizzico di sale e lascio riposare per almeno 3 ore (chiaro che si può fare in quattro e quattr’otto… però ho sempre imparato che le cose o si fan bene… o non si fanno, quindi abbiate pazienza e organizzatevi in tempo!).

Da parte, in una padella con olio evo caldo faccio rosolare la cipolla portata a julienne con un gambo di sedano ed una carota finemente tagliate.

Verso la salsa di pomodoro (chi ha la fortuna quella fatta in casa…) ed a fuoco basso lascio cucinare per 20 minuti circa. Aggiungo un po’ di acqua se necessario (ma proprio poca poichè devo ottenere un sugo un po’ ristretto) e 1/2 bicchiere di vino rosso. Un cucchiaino di salsa di shoyu e coperto, lascio cucinare mentre riempio una pentola per far su la pasta.

Quindi cotti gli spaghetti (mi raccomando un pò al dente che poi li ricucineremo con la frittata, quindi se non volete degli spaghi chiaramente in crema, tirateli su un pò prima!), dicevamo tiriamo su gli spaghetti e scolati per bene, li unisco al sugo. Faccio amalgamare bene il tutto, li adagio in modo da renderli uniformi all’interno della mia padella, quindi verso tutto il contenuto della farina di ceci, in modo uniforme in tutta la padella (eventualmente aiutatevi con un mestolo… io faccio spesso così). Quindi abbasso il fuoco e copro lasciando cucinare.

Quando la farinata non è più liquida in tutta la superficie della padella, con una palettina la stacco dai bordi e aiutandomi più nel centro, dal fondo della padella; la giro grazie ad un coperchio e ricoperta nuovamente, a fuoco basso, aspetto che cuocia anche lato opposto.

Per vedere se è completamente cotta, grazie ad una forchetta incido leggermente il centro della farinata, quindi se solida e di aspetto dorato, spengo e metto in tavola per condividerla con gli amici, piuttosto come nel mio caso, la metto dentro un recipiente da viaggio e coperta, la portate via con voi.

Buon appetito!

Ingredienti (per 4 persone)

400 g di spaghetti integrali
200 g farina di ceci
sale integrale
olio evo

per il sugo
salsa di pomodoro
1 cipolla
1 gambo di sedano
carota
vino rosso
shoyu

Preparazione

Per prima cosa metto a bagno la farina di ceci, che ha bisogno di assorbire l’acqua e reintegrarsi con essa.

Quindi metto la farina in una terrina capiente e ci verso piano piano dell’acqua in modo da formare una pastella, non troppo liquida. Ci aggiungo un paio di cucchiai di olio, un pizzico di sale e lascio riposare per almeno 3 ore (chiaro che si può fare in quattro e quattr’otto… però ho sempre imparato che le cose o si fan bene… o non si fanno, quindi abbiate pazienza e organizzatevi in tempo!).

Da parte, in una padella con olio evo caldo faccio rosolare la cipolla portata a julienne con un gambo di sedano ed una carota finemente tagliate.

Verso la salsa di pomodoro (chi ha la fortuna quella fatta in casa…) ed a fuoco basso lascio cucinare per 20 minuti circa. Aggiungo un po’ di acqua se necessario (ma proprio poca poichè devo ottenere un sugo un po’ ristretto) e 1/2 bicchiere di vino rosso. Un cucchiaino di salsa di shoyu e coperto, lascio cucinare mentre riempio una pentola per far su la pasta.

Quindi cotti gli spaghetti (mi raccomando un pò al dente che poi li ricucineremo con la frittata, quindi se non volete degli spaghi chiaramente in crema, tirateli su un pò prima!), dicevamo tiriamo su gli spaghetti e scolati per bene, li unisco al sugo. Faccio amalgamare bene il tutto, li adagio in modo da renderli uniformi all’interno della mia padella, quindi verso tutto il contenuto della farina di ceci, in modo uniforme in tutta la padella (eventualmente aiutatevi con un mestolo… io faccio spesso così). Quindi abbasso il fuoco e copro lasciando cucinare.

Quando la farinata non è più liquida in tutta la superficie della padella, con una palettina la stacco dai bordi e aiutandomi più nel centro, dal fondo della padella; la giro grazie ad un coperchio e ricoperta nuovamente, a fuoco basso, aspetto che cuocia anche lato opposto.

Per vedere se è completamente cotta, grazie ad una forchetta incido leggermente il centro della farinata, quindi se solida e di aspetto dorato, spengo e metto in tavola per condividerla con gli amici, piuttosto come nel mio caso, la metto dentro un recipiente da viaggio e coperta, la portate via con voi.

Buon appetito!

Ingredienti (per 4 persone)

400 g di spaghetti integrali
200 g farina di ceci
sale integrale
olio evo

per il sugo
salsa di pomodoro
1 cipolla
1 gambo di sedano
carota
vino rosso
shoyu

Preparazione

Per prima cosa metto a bagno la farina di ceci, che ha bisogno di assorbire l’acqua e reintegrarsi con essa.

Quindi metto la farina in una terrina capiente e ci verso piano piano dell’acqua in modo da formare una pastella, non troppo liquida. Ci aggiungo un paio di cucchiai di olio, un pizzico di sale e lascio riposare per almeno 3 ore (chiaro che si può fare in quattro e quattr’otto… però ho sempre imparato che le cose o si fan bene… o non si fanno, quindi abbiate pazienza e organizzatevi in tempo!).

Da parte, in una padella con olio evo caldo faccio rosolare la cipolla portata a julienne con un gambo di sedano ed una carota finemente tagliate.

Verso la salsa di pomodoro (chi ha la fortuna quella fatta in casa…) ed a fuoco basso lascio cucinare per 20 minuti circa. Aggiungo un po’ di acqua se necessario (ma proprio poca poichè devo ottenere un sugo un po’ ristretto) e 1/2 bicchiere di vino rosso. Un cucchiaino di salsa di shoyu e coperto, lascio cucinare mentre riempio una pentola per far su la pasta.

Quindi cotti gli spaghetti (mi raccomando un pò al dente che poi li ricucineremo con la frittata, quindi se non volete degli spaghi chiaramente in crema, tirateli su un pò prima!), dicevamo tiriamo su gli spaghetti e scolati per bene, li unisco al sugo. Faccio amalgamare bene il tutto, li adagio in modo da renderli uniformi all’interno della mia padella, quindi verso tutto il contenuto della farina di ceci, in modo uniforme in tutta la padella (eventualmente aiutatevi con un mestolo… io faccio spesso così). Quindi abbasso il fuoco e copro lasciando cucinare.

Quando la farinata non è più liquida in tutta la superficie della padella, con una palettina la stacco dai bordi e aiutandomi più nel centro, dal fondo della padella; la giro grazie ad un coperchio e ricoperta nuovamente, a fuoco basso, aspetto che cuocia anche lato opposto.

Per vedere se è completamente cotta, grazie ad una forchetta incido leggermente il centro della farinata, quindi se solida e di aspetto dorato, spengo e metto in tavola per condividerla con gli amici, piuttosto come nel mio caso, la metto dentro un recipiente da viaggio e coperta, la portate via con voi.

Buon appetito!

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